domenica 14 febbraio 2016

Buon San Valentino #angeli ;)



Per festeggiare il San Valentino con tutte voi, ho deciso di riprendere dagli scaffali più remoti della libreria, un libro che ho letteralmente amato durante la mia fase da lettrice "paranormal-fantasy".



Si tratta di...


"Il bacio dell'Angelo Caduto" di Becca Fitzpatrick
(ATTENZIONE SPOILER)




TRAMA: Malgrado la sua migliore amica voglia trovarle un ragazzo a tutti i costi, Nora non ha mai messo l’amore in cima alle sue priorità. Almeno finché a scuola non arriva Patch. Lui ha un sorriso irresistibile e un inspiegabile talento per leggere ogni suo pensiero. E, malgrado gli sforzi per evitarlo, Nora sente che l’attrazione che prova verso il suo nuovo compagno è destinata a crescere. Anche contro ogni spirito di conservazione. Perché Patch è un angelo caduto e lei non avrebbe mai dovuto innamorarsi di lui. Sapere di trovarsi nel mezzo di un’antica battaglia tra Caduti e Immortali, sapere di dover scegliere da che parte stare potrà costarle la vita. La verità dunque è più inquietante di qualsiasi dubbio, e Nora non può sbagliare.





Godetevi i frammenti più "love" del libro ;)

Gli occhi di Patch erano due sfere nere: assorbivano tutto e non rivelavano nulla. Non che io volessi saperne di più. Quello che avevo visto in superficie non mi era piaciuto, quindi dubitavo potesse piacermi ciò che si celava in profondità. 



Peccato non fosse del tutto vero. In effetti, parecchio di quello che avevo visto mi era piaciuto. I muscoli lunghi e asciutti delle braccia, le spalle larghe e aperte e il sorriso, allegro e seducente allo stesso tempo. 
Ero in conflitto con me stessa, perché cercavo di ignorare qualcosa che in realtà trovavo irresistibile.




-Il tuo sogno più grande? -. 
Ero orgogliosa di quella domanda, perche sapevo che l'avrebbe messo in difficoltà. Non mi poteva rispondere sovrappensiero. 
- Baciarti.- 
- Non è divertente - dissi, sostenendo il suo sguardo e 
ringraziando me stessa per non aver balbettato. 
- No, ma ti ha fatto arrossire.-



Patch era vestito come sempre: camicia nera, jeans neri e
una sortile collana d'argento che risaltava sulla pelle
scura. Aveva le maniche arrotolate fino ai gomiti e ogni
volta che spingeva i pulsanti si vedevano i muscoli degli
avambracci al lavoro. Era
alto, magro e forte e non mi sarei sorpresa se sotto i
vestiti avesse delle cicatrici, ricordo di risse e di altre
imprudenze. Non che volessi guardare sotto i suoi
vestiti...




- Hai una ragazza? -. Ripetei a me stessa che non
mi importava come avesse risposto. Una risposta valeva
l'altra.
- Non sono affari tuoi.
- Hai cercato di baciarmi - gli ricordai. - Quindi sono anche
affari miei.
Sulla sua bocca si disegnò l'ombra del suo irresistibile
sorriso da cattivo ragazzo. Ebbi l'impressione che stesse
rievocando ogni singolo dettaglio di quel quasi bacio,
compreso il mio sospiro-barra-gemito.





- La porta è chiusa a chiave - disse. - E noi abbiamo degli
affari in sospeso.
Il mio corpo sembrò spazzare via la parte logica del
cervello. Zittita del tutto, Feci scivolare le mani sul suo
torace e gli avvolsi il collo con le braccia. Patch mi sollevò
e io gli circondai la vita con le gambe. Il cuore mi batteva
a mille, ma non me ne preoccupai, neanche un po'.
Premetti le mie labbra sulle sue assaporando l'estasi della
sua bocca sulla mia, delle sue mani su di me. Mi
sembrava di essere sui punto di scoppiare dalla mia
stessa pelle...



- Abbiamo ancora molto di cui parlare - dissi. 
- Parlare? -. Scosse il capo, gli occhi pieni di desiderio. 
«Baciami» sussurrò alla mia mente. 
Non era una domanda, era un avvertimento. Sorrise 
quando vide che non avevo intenzione di protestare, e 
avvicinò la sua bocca alla mia. Il primo contatto non fu 
altro che quello: un contatto. Una tenerezza giocosa, 
allettante. Mi passai la lingua sulle labbra e il sorriso di 
Patch si allargò. 
- Ancora? - chiese. 
Gli presi la testa tra le mani, affondai le dita nei suoi 
capelli e lo attirai a me. - Ancora.

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